INTELLIGENZA ARTIFICIALE: DAL 10 OTTOBRE OBBLIGHI DI INFORMATIVA PER TUTTI I DATORI DI LAVORO
- LaborTre
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A cura di Francesco Geria
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge 23 settembre 2025, n. 132, l’Italia compie un passo decisivo nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale, dotandosi di una cornice normativa nazionale che si integra con il quadro europeo delineato dal Regolamento UE 2024/1689 (cd. “AI Act”).
Il provvedimento, entrato in vigore lo scorso 10 ottobre, definisce le linee guida fondamentali per un impiego consapevole, etico e sicuro delle tecnologie basate su intelligenza artificiale, ponendosi come obiettivo quello di promuovere l’innovazione tecnologica nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali della persona.
La nuova legge si fonda su una visione antropocentrica dell’IA, orientata a garantire che lo sviluppo e l’applicazione di tali strumenti non compromettano la dignità dell’individuo, la sicurezza, la parità di trattamento e la protezione dei dati personali. In questa prospettiva, la Legge 23 settembre 2025, n. 132 delega al Governo il compito di definire aspetti cruciali dall’addestramento degli algoritmi alla responsabilità civile. Di fatto il legislatore individua nell’intelligenza artificiale una leva strategica per la competitività del sistema produttivo e per il miglioramento dei servizi pubblici e privati, purché governata da principi di trasparenza, proporzionalità, sicurezza e responsabilità.
Tra i principi generali introdotti dalla legge, spiccano in particolare il rispetto dei diritti fondamentali, la trasparenza degli algoritmi e dei processi decisionali automatizzati, la tutela dell’autonomia decisionale umana, la non discriminazione, l’equità e l’accessibilità dei sistemi. Viene inoltre attribuita particolare rilevanza al tema della sostenibilità, intesa sia in senso ambientale che sociale, e all’adozione di meccanismi di accountability nella progettazione, nello sviluppo e nell’utilizzo dei sistemi IA.
Di rilevante importanza per il mondo del lavoro è l’enfasi posta sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale quale strumento di supporto all’organizzazione e alla gestione delle risorse umane, purché impiegato in modo conforme alla normativa europea e nazionale.
La normativa introdotta stabilisce che l’adozione di sistemi IA nei contesti lavorativi debba sempre avvenire nel rispetto della dignità dei lavoratori, con particolare attenzione alla tutela della salute psicofisica, alla riservatezza e alla trasparenza dei processi decisionali automatizzati.
È inoltre previsto l’obbligo di informare i lavoratori circa l’uso di strumenti basati su IA, nonché la costituzione, presso il Ministero del Lavoro, di un Osservatorio incaricato di monitorare l’impatto dell’intelligenza artificiale sui rapporti di lavoro, anche al fine di promuovere interventi formativi e politiche attive del lavoro.
Uno degli aspetti più rilevanti della Legge 23 settembre 2025, n. 132, in ambito giuslavoristico, riguarda gli obblighi informativi imposti ai datori di lavoro che intendano introdurre sistemi di intelligenza artificiale all’interno dell’organizzazione aziendale.
In particolare, il legislatore stabilisce come il datore di lavoro – a decorrere dalla data del 10 ottobre 2025 - sia tenuto a informare in modo chiaro, trasparente e comprensibile i lavoratori in merito all’utilizzo di sistemi di IA nei processi che possono avere effetti diretti o indiretti sulle condizioni di lavoro, sull’organizzazione delle attività, sulla valutazione delle performance, sulla selezione del personale o sull’attribuzione di compiti e mansioni.
Tale obbligo assume un rilievo fondamentale in un’ottica di garanzia della dignità, dell’autonomia decisionale e della riservatezza dei lavoratori, e si estende anche alle tecnologie che operano attraverso meccanismi di apprendimento automatico, analisi predittiva o automazione decisionale.
Il lavoratore deve essere posto nelle condizioni di comprendere se e in che misura le decisioni che lo riguardano siano influenzate da sistemi intelligenti, e deve poter richiedere chiarimenti, accedere alle logiche di funzionamento del sistema e, ove previsto, contestare eventuali decisioni automatizzate.
L’informativa, da rendersi in forma scritta, dovrà contenere almeno:
l’indicazione della finalità e delle modalità di utilizzo del sistema IA;
la natura e il grado di automazione del processo;
le implicazioni potenziali sulle decisioni aziendali che coinvolgono il lavoratore;
le misure adottate per garantire il controllo umano, la sicurezza e la protezione dei dati personali;
i diritti riconosciuti al lavoratore in merito all’uso di tali tecnologie.
Il rispetto di tali obblighi informativi assume una valenza non solo normativa, ma anche organizzativa e reputazionale: promuove infatti un clima di fiducia e trasparenza tra le parti, condizione essenziale per un uso etico e sostenibile dell’intelligenza artificiale nei contesti professionali.
Come anticipato sopra la legge oggetto di esame, oltre a definire principi generali e ambiti di applicazione, conferisce al Governo una serie di deleghe legislative da esercitare entro dodici mesi, con l’obiettivo di disciplinare aspetti più tecnici e operativi. Tra questi rientrano la responsabilità civile e penale connessa all’utilizzo di sistemi IA, le misure di sicurezza e prevenzione dei rischi, le tutele contro la diffusione di contenuti falsificati e lesivi, nonché le sanzioni applicabili in caso di violazioni.
Nel suo complesso, la Legge 23 settembre 2025, n. 132 rappresenta un primo, importante tentativo di coniugare innovazione e tutela, crescita economica e diritti fondamentali. Le imprese, i professionisti e i consulenti sono ora chiamati a confrontarsi con una regolamentazione che impone non solo adempimenti, ma anche una riflessione profonda sull’etica dell’innovazione, sul ruolo delle tecnologie nei rapporti umani e sull’equilibrio tra efficienza e responsabilità.
Si invitano, pertanto, tutti i datori di lavoro ad adeguare le proprie procedure interne al fine garantire, nei confronti dei lavoratori, le dovute comunicazioni come sopra descritte.
Lo studio resta a disposizione per ogni eventuale ed ulteriore chiarimento e per ogni assistenza necessaria.
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